GNOSIS
Rivista italiana
diintelligence
Agenzia Informazioni
e Sicurezza Interna
» ABBONAMENTI

» CONTATTI

» DIREZIONE

» AISI





» INDICE AUTORI

Italiano Tutte le lingue Cerca i titoli o i testi con
Per Aspera Ad Veritatem n.3
I collaboratori della giustizia

Giovanni De Gennaro - (in "Polizia Moderna", n. 7/8 - 1995, pp. 14-17)





Ribadito il ruolo determinante svolto dai collaboratori di giustizia, rivelatisi efficace e prezioso strumento di indagine per il conseguimento di incoraggianti e consistenti risultati nella lotta alla criminalità organizzata, e ricordati gli interventi legislativi effettuati, a partire dal 1991, allo scopo di tutelare tali figure, si sottolinea la necessità di correggere, perfezionandoli, alcuni aspetti dell'impianto normativo che disciplina la protezione dei pentiti.
Vengono prospettate nuove soluzioni e si delineano una serie di interventi specifici, nella convinzione che sia auspicabile, in tale settore, la necessità di una nuova "cultura, in grado di contemperare il rigore delle regole della protezione, cui tutti devono attenersi, con una applicazione intelligente delle prescrizioni attuative in un contesto di analisi, sereno, costruttivo ed obiettivo".
In particolare, viene posto l'accento sul rinnovamento del modello organizzativo del Servizio Centrale di Protezione secondo criteri di specializzazione e di decentramento, per il quale sono richiesti necessari tempi tecnici e le cui linee di indirizzo sono state già stabilite da un provvedimento ministeriale. Si definisce quindi "improcrastinabile" la realizzazione di un rigoroso sistema che "consenta di attribuire le misure straordinarie di protezione e di assistenza solo nei casi in cui nessun altro provvedimento tutorio di carattere ordinario, cioè autonomamente attuabile dalle autorità periferiche di P.S. o dal Dipartimento dell'Amministrazione penitenziaria, si riveli adeguato alle circostanze". Allo scopo di una totale funzionalità del sistema, viene infine prospettata come utile la partecipazione di altre amministrazioni alla esecuzione del programma di protezione.
L'autore evidenzia come altro punto fondamentale della riforma metodologica in atto quello riguardante i principi della mimetizzazione e dell'anonimato per la cui applicazione viene ravvisata la necessità di alcuni interventi normativi e viene ritenuta fondamentale la rivisitazione della casistica di applicazione delle detenzione extra-carceraria, nella considerazione che sia auspicabile il perfezionamento e l'utilizzazione sempre più frequente dello strumento delle audizioni a distanza dei collaboratori di giustizia.



© AGENZIA INFORMAZIONI E SICUREZZA INTERNA